Issime / Eischeme mt.953

il costume tradizionale

Il costume delle feste è un vestito di panno nero, composto da un corpino a maniche lunghe arricciate a nido d'ape, i polsini e il collo sono abbelliti da pizzi. La gonna con ricca arricciatura sul dorso e tre strisce di velluto nero al fondo.

Sopra l'abito un grembiule di seta cangiante e lo scialle a frange (dan gspreitne mutschur); la pettorina (vürbletz) a forma di trapezio rovesciato; la cintura composta da un nastro di velluto. Lo scialle è di seta cangiante o broccata, ha forma quadrata e viene portato piegato a metà in diagonale; i colori più utilizzati sono il violetto, il verde, il porpora, l'azzurro e il nero.
In testa è posata la cuffia (d'katuarba): una crestina ad aureola di merletti bianchi con pieghettatura a cannoncino, il fondo in tulle bianco (Mussulu) ricamato; decorata da una corona ricamata a fiori e a frutti con nastri in tinta unita o ricamati. Sopra la cuffia si appoggia un velo ricamato di mussola bianca fine (Mussulunu Mutschur).
Al collo un nastrino di velluto nero "legato" da un cuoricino d'oro e con un pendente d'oro a croce. Il costume femminile era tramandato di madre in figlia ed era utilizzato come abito da sposa fino a tutto l'Ottocento. Dopo un periodo di abbandono, viene ripreso e rivalutato dalla Associazione Augusta.
Il vestito di tutti i giorni era un semplice corpino a maniche lunghe cucito ad un'ampia gonna, di colore nero. Durante la stagione invernale ci si scaldava con uno scialle di lana all'uncinetto, o con una mantellina di stoffa.
Il vestito da lavoro era costituito da ampie gonne di cotone o di lana con camicie (z'réischte hémd) senza collo e a maniche lunghe, di canapa grezza; sopra si portava un corpino (zéntschormia), e un giubbino per le giornate fredde. La gonna era protetta da un grembiule in canapa con pettorina.
Il capo era coperto da un fazzoletto nero o con disegni floreali annodato posteriormente, sopra la cocca (z'tuckillji), alla domenica diventava di seta a colori. Per le solennità religiose era di lino bianco inamidato (d'windlu).
Le calzature erano pantofole (d'sokha) di panno a più strati sia nella tomaia sia nella suola; questa (d'brettu) era irrobustita da cordicelle di canapa. Per l'inverno si usavano zoccoli in legno (d'holzununzuakla) o con suola in legno e tomaia in pelle (d'leddernunzuakla).

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Ultimo aggiornamento: 21-Set-2005 | © 2002 Comunità Montana Walser - Tutti i diritti riservati | Top